Perché leggere IL LEADER COACH?

giovedì 31 ottobre 2013

Pace interiore



Non c'è pace con gli altri 
perché non c'è pace in se stessi.

Quando la trovi, vedi la perfezione in ogni cosa. 

Alcune volte riesco ad entrare in quello stato. 
Può durare minuti. A volte ore, o anche giorni.

È questo il mondo che sto cambiando...
Il resto, cambia con me.

davide

venerdì 11 ottobre 2013

Come motivare i collaboratori con il coaching

Ma scusate, cari manager e imprenditori:

nel mondo dello sport riuscireste a concepire possibile una vittoria della squadra, senza che i suoi componenti la vogliano davvero?

E perché invece nelle aziende lo ritenete possibile?






A questo link puoi scaricare l'audio e vedere la presentazione del mio corso "Da Capo a Coach" edito da Compagnia dei Talenti


http://www.compagniadeitalenti.com/dacapoacoach?aff_id=121




Cari imprenditori, cari manager, battere la crisi oggi significa innanzitutto capire come motivare i collaboratori e smettere di lavorare da soli...





domenica 6 ottobre 2013

Come diventare chi si è?

Se solo scopriste che non c'è alcuno sforzo nel dimostrare la vostra magnificenza... 
Vi mangereste le mani per tutto il tempo perso. 

C'è piuttosto scioltezza. Quella che vi porta ad essere chi siete.

C'è eleganza, fluidità, naturalezza. Il colpo perfetto dell'atleta arriva in quello stato. La vostra magnificenza arriva in quello stato. 

Vi sforzate, vi stressate, vi affaticate... Non solo non vi serve, ve ne allontana! Come per gli atleti.
Solo questa consapevolezza, libera le risorse che fanno risplendere chi siete. 



(Sì, lo so che la cultura dominante vi ha convinto del contrario. Ma fate il vostro gioco... per una volta provate a capirlo da soli.
Poi raccontatemi. ;-))



davide

venerdì 4 ottobre 2013

Abbandonare la volontà?


In fondo potremmo anche fare a meno della volontà...

Ci basterebbe entrare in perfetta sintonia con il fluire della vita; nella consapevolezza che possiamo usare tutto, possiamo imparare da tutto e tutto è lì per noi, non a caso, ma per fornirci qualcosa di utile. Basterebbe riconoscerlo, basterebbe accoglierlo e poi trasformarlo. 


Sarebbe come smettere di nuotare faticosamente controcorrente, per farci portare dal fiume, la vita; con poche e fluide bracciate, nella certezza che esso sa dov'è il mare, ciò che cerchiamo da sempre.


Sarebbe anche smettere di aver paura di incontrare qualche scoglio. Potrà accadere di provare dolore, ma nulla potrà fermare la guarigione.

Quando sei nel fiume, nulla può impedirti di arrivare al mare...


davide 


giovedì 3 ottobre 2013

Voracità

La voracità ci ha tolto ogni piacere della vita.

Non la fame. Siamo voraci anche quando siamo pieni.
Siamo voraci di tutto ciò che circonda perché abbiamo paura di restar senza.
La paura è alla base di ogni tipo di accumulo: soldi, peso, stress.
Siamo spinti ad accumulare nel caso dopo non ve ne sia più. Ma ce n'è per sempre e per tutti… 
Basterebbe solo esser consapevoli di questo per trasformare la nostra vita.

La voracità ci rende infelici perché non riusciamo più a sentire il gusto. Di nulla.

Come quanto ci ingozziamo velocemente di cibo. Non riusciamo più a sentirne il sapore. 
E accade con le persone, gli amici, e ogni attività della nostra vita.

Tutto è da consumare rapidamente per passare al successivo.
E di nulla ci resta niente.
Come facciamo quindi a sentire il sapore di questo cibo per gli dei che è ogni attimo della nostra vita?


...


Forse anche queste parole le hai lette voracemente.
Prova a rileggerle lasciando sedimentare dentro di te il significato di ogni frase.

Ricordati di respirare mentre lo fai.
Non voracemente, ma con lentezza, profondamente.
Poi prenditi il tempo per capire cos'hanno a che fare con la tua vita queste idee.

Se hai anche voglia di cambiar qualcosa, prova a prendere un micro impegno con te stesso per qualcosa della tua vita che stai consumando voracemente.
Anche solo per oggi.
Poi verifica se cambia qualcosa.

martedì 1 ottobre 2013

Tre domande a: Mattia Rossi

Per la rubrica "tre domande a", questa volta ho coinvolto il caro amico e collega coach Mattia Rossi di Bergamo.





1) Secondo te cosa trattiene le persone dal seguire la propria personale strada?

Secondo te, quanti individui sanno che esiste la loro personale strada? Tante, troppe volte, l'interlocutore mi guarda con una genuina espressione stupita del tipo “ah sì? Possiamo scegliere? Ma tu guarda...”. Per non parlare di chi ancora non ha capito che lavoro faccio, perché non riesce a collocare l'idea stessa che un manager o un professionista o un imprenditore adulto e vaccinato possa continuare a crescere e svilupparsi, nel lavoro e a maggior ragione nella vita personale. Sembra ancora dominante, o perlomeno lo era fino a pochissimi anni fa, la convinzione che quando nasci ti trovi messo dalle circostanze su un binario ben preciso, e lì sei destinato a rimanere per sempre.
Pochi sono al corrente del fatto che esiste “la propria personale strada”, anche se la potenza di questo cambiamento epocale sembra stia risvegliando un bel po' di consapevolezze. Ma allora si manifestano altri impedimenti: istinto di conservazione, sfiducia, cinismo, paura del fallimento. Ci sono coloro che, puntando dritti al guadagno materiale (denaro o potere) in tempi brevi, danno l'impressione di avere idee chiare e determinazione ad agire: ma io penso che in realtà stiano manifestando la sfiducia nella possibilità di coniugare benessere materiale e soddisfazione personale profonda. Ci vedo la convinzione che la vita non può essere nulla di diverso da una guerra e che il mondo è popolato solo di nemici. Postulato indimostrato destinato a tradursi in profezia autoavverantesi.


2) Secondo te cosa può aggiungere valore al mondo, nel particolare momento storico che stiamo vivendo?

Consapevolezza. E autenticità, che della consapevolezza è la compagna inseparabile, poiché non puoi raggiungere la piena consapevolezza se non ti poni con autenticità verso te stesso e verso gli altri. Sto pensando a persone che siano serenamente consapevoli della propria natura, dei propri talenti, del proprio valore, della propria creatività. Queste persone consapevoli ed equilibrate sono in grado di ricostruire un ambiente positivo e fruttuoso intessendo relazioni ricche, autentiche, capaci di veicolare e valorizzare il contributo di ciascuno a vantaggio di tutti ad ogni livello, dalla famiglia al luogo di lavoro, alla società in senso lato.



3) In ottica di “evoluzione darwiniana” secondo te a quali cambiamenti sarà chiamata la nostra specie in questo millennio?

L'altrimenti detta “selezione naturale” darwiniana non fa vincere il più forte, come a volte si dice equivocando, ma il più adatto. Ciò premesso, rispondendo in aziendalese direi che l'umanità è chiamata ad acquisire visione strategica, sviluppando la consapevolezza dell'interdipendenza di tutti gli elementi in gioco e della necessità di operare scelte di tipo win-win. Traduzione: dobbiamo abituarci a considerare le conseguenze delle nostre scelte, e a considerarle alzando la testa dal “qui e ora” verso un orizzonte temporale e spaziale il più ampio possibile. Altrimenti siamo destinati all'estinzione, o per reciproca distruzione diretta o per scomparsa dell'ambiente adatto alla sopravvivenza della nostra specie. 


Grazie Mattia, per le tue belle parole, che risvegliano il nostro essere umani.