Perché leggere IL LEADER COACH?

giovedì 6 settembre 2012

Zanardi ci hai fregato! Lettera aperta...


"Caro Alex,
lo sapevi che la tua medaglia d'oro ha dato un duro colpo allo sport nazionale?

No, non il calcio. Il lamento.
Essì caro Alex, come faremo ora a sostenere di non avere la possibilità di fare ciò che desideriamo?

Come faremo, se tu continui a dimostrare che possiamo andare oltre i nostri limiti?

Lo capisci o no che ci stai rendendo tutto più difficile?

In questi anni la crisi ci aveva dato una mano... Tu lo sapevi che in Italia abbiamo un numero esagerato di "neet"? Sono i giovani che non studiano, non lavorano e neanche cercano un lavoro. Sono due milioni...
E che fanno? Boh! Eppure in tv a parte il Grande Fratello e l'Isola dei Famosi non c'è più niente... Ah si, facebook...

Caro Alex che ne sai tu.
Ora non sarà facile per noi sostenere che hai successo solo se: sei di buona famiglia, se c’hai lo zio prete che ti raccomanda, se c'hai la famiglia che ti da soldi, se c’hai l’amico politico, se c’hai la chiave giusta, se hai le risposte del test di ammissione prima di aprire le buste, se hai qualcuno in commissione al concorso...

Oppure devi essere un genio, ma capita ad uno su mille.  Mica possiamo metterci a studiare o a lavorare tutto il giorno... Mica possiamo stare a consumarci il cervello per come riuscire ad andare oltre le difficoltà che abbiamo... Non siamo mica geni, non siamo nati mica nella Silicon Valley (hai visto che successo il libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli"? meno male, un po' di conforto...).

Caro Alex, ci hai fregato.
Tu che hai iniziato con i kart per arrivare in formula 1. Tu che dopo 5 stagioni hai ricominciato tutto daccapo negli Stati Uniti in una formula minore, cos’hai trovato? Un incidente che ti ha portato via le gambe ... Come hai fatto a non lasciarti andare? Dove hai trovato la forza?

Dopotutto era così facile sentirsi una vittima del destino. Avresti avuto il nostro appoggio, la nostra compassione. Potevi arrivare all’apice del successo ma il destino ti ha portato all’inferno. Tutti ti avremmo creduto una vittima. E ci saremmo identificati in te. Saresti stato il nostro simbolo.

“Vorrei ma non posso” questo è il nostro motto. E tu cosa vai a fare? Non ti arrendi... Ma perchè? Perchè vuoi turbare le nostre coscienze dimostrandoci il contrario?
Vedo questa foto scattata nella gara che ti ha dato la medaglia d’oro: vedo i cordoli bianchi e rossi che accarezzavi con il tuo bolide a 300 all’ora in ogni curva del circuito... Come sei riuscito a rifarlo su quella sedia? Spingendoti con la forza delle sole mani... Dicci come hai fatto?

Perchè a 46 anni non si va alle Olimpiadi, tutti ti avevano sconsigliato di provarci. “Sei troppo vecchio” dicevano, ma tu no, il solito testardo, il solito guastafeste che vuole dimostrare che si può andare oltre i propri limiti, anzi oltre i limiti che gli altri ti impongono.

Caro Alex sei forte, ce lo hai fatto vedere...  Ma ti rendi conto in che ci situazione ci hai messo ora???"


mercoledì 5 settembre 2012

La crisi delle inutilità

Ecco, ho avuto un’altra spiegazione della crisi.

Ero in auto in attesa di un amico e tiro fuori il mio libro; sono ben presto interrotto da un fastidioso rumore gracchiante. Cosa vedo?

Un addetto alla manutenzione del verde, che muove maldestramente un attrezzo: un “coso” che sputa aria compressa, che serve a spingere le foglie appena tagliate nella direzione desiderata.

Forse l’aria sarà troppo forte, o lui non era così preciso, ma continuava a rincorrere le foglie da un lato all’altro, per poi ricominciare da capo,  continuando a dare sonore “sgassate” da formula uno, che non credo turbassero solo la mia quiete...

Allora mi chiedo: ma non era più facile usare una scopa???

Cioè, questo tipo sta impazzendo nel far volare le foglie da una parte all’altra... Ma poi come le raccoglierà? Ci sarà qualche altra diavoleria automatica per spingerle nel bidone?

Così mi sono chiesto: ma era proprio necessario?
Quante persone coinvolte... tra chi ha avuto l’idea, gli ingegneri che ci hanno lavorato per mesi, chi ha fatto il prototipo, il collaudo, la certificazione per la sicurezza, il produttore di semilavorati, l’assemblaggio, gli agenti di vendita, il trasporto, i rivenditori... Si, è vero, questo aggeggio ha dato lavoro ad un bel po’ di persone, ma... era davvero necessario?

Cioè: aggiunge davvero VALORE alla nostra vita? 
Quale? Ci fa risparmiare prezioso tempo? (che poi passeremo davanti alla tv) No, perchè il tipo ce ne sta mettendo il doppio.
Ci fa risparmiare il consumo di qualche caloria nel movimento? (che poi andremo a smaltire in palestra) Non credo, mi sembra che “il coso” pesi molto più di una scopa di saggina .
(di certo consuma energia, che sappiamo oggi deriva al quasi totalmente da combustibili fossili inquinanti)

Penso allora che sia questo lo scopo della crisi: liberarci delle cose inutili.

Anzi, di “aggiornare” il significato del termine VALORE. Perchè la questione nasce quando scopriamo che abbiamo attribuito valore a ciò che non lo aveva...

Per quanti prodotti e servizi in circolazione stiamo attuando questa "revisione"? Magari ne stiamo facendo a meno perchè abbiamo meno liquidità, ma poi ci accorgiamo che in effetti non erano così importanti.

Purtroppo molte persone stanno momentaneamente perdendo il proprio lavoro per questo motivo, un evento drammatico, ma potranno recuperarlo a breve se, loro o altri, avranno la capacità di “produrre” qualcosa che porti nuovo e vero valore alla COMUNITA'...
(se non vediamo chiaramente cosa, è il segno che è ancora in corso l'aggiornamento del software “Valore 2.0”...)

Questa la mia riflessione di oggi. L’ho presa “troppo larga”?
Che ne pensi?