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giovedì 5 settembre 2013

OPEN di Agassi e il ruolo della mente nel tennis

"Cambiare.
È ora di cambiare, Andre. Non puoi andare avanti così. Cambiare, cambiare, cambiare – me lo ripeto diverse volte al giorno, mentre imburro il mio toast mattutino, mentre mi lavo i denti; non è tanto un monito quanto una cantilena tranquillizzante. Lungi dal deprimermi o dal farmi provare vergogna, l’idea di dover cambiare radicalmente, da capo a piedi, mi ridà equilibrio. Una volta tanto non avverto quel dubbio assillante che segue ogni mia risoluzione. Questa volta non fallirò, non posso, perché o cambio adesso o mai più.

L’idea di fossilizzarmi, di rimanere questo Andre per il resto della mia vita, ecco ciò che trovo davvero deprimente e che mi fa vergognare.

Eppure. Le nostre migliori intenzioni sono spesso frustrate da forze esterne – forze che noi stessi abbiamo messo in moto tanto tempo prima.
Le decisioni, soprattutto quelle sbagliate, generano una loro inerzia e fermare l’inerzia può essere un bel casino, come ogni atleta sa bene. Anche se giuriamo di cambiare, anche se siamo dispiaciuti e facciamo ammenda dei nostri errori, l’inerzia del passato continua a trascinarci per la strada sbagliata.
 

L’inerzia dice: Calma, non così in fretta, sono ancora io che comando qui. Come ama dire un mio amico, citando un vecchio poema greco: La mente degli dèi eterni non cambia all’improvviso."


da OPEN - di Andre Agassi





 












Un libro che mi ha emozionato e in cui ho ritrovato le stesse storie di tante persone e atleti che ho allenato con il mental coaching.
Davide


    

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